Farsi sentire...
Sarà vero che la vista comanda il nostro rapportarci col mondo? A teatro, ammesso che ci andiamo, preferiamo vedere bene o sentire bene?
In questo numero:
Voce! Ovvero l’importanza di farsi sentire
di Maria Grazia Tirasso
Sarà vero che la vista comanda il nostro rapportarci col mondo?
A teatro, ammesso che ci andiamo, preferiamo vedere bene o sentire bene?
“No la prima fila no, che devo alzare il collo e poi vedo bene solo i piedi… troppo laterale no… quindicesima fila? Ma così non vedo niente…vabbè la galleria che costa meno però non si vede mica bene… ma che palle! ho davanti uno alto mi tocca storcermi tutto…” lamentele da platea teatrale, da cui si evince che a teatro forse preferiamo avere una visuale libera e ravvicinata. Certo, l’esigenza di vedere bene condiziona la scelta del posto in platea. Ma le peggiori lamentele del pubblico vengono fuori durante lo spettacolo e riguardano il sentire “…ma non si sente…non capisco niente di cosa dice quella… ma come parla quello?...voce!!!”
Allora è più importante vedere o sentire a teatro? Forse entrambe le cose, che dite?
La differenza sta nel fatto che vedere bene ha a che fare con la spazialità e l’attore, l’attrice non ne sono responsabili. Invece il sentire dipende quasi esclusivamente dall’uso che si fa della voce sul palco.
Per questo la “santa tecnica vocale” che gli allievi attori faticosamente acquisiscono e imparano (si spera) ad usare è il fondamento su cui poggia un’interpretazione convincente. Nessun lavoro accurato sulla credibilità, nessuno studio del personaggio, nessuna espressività hanno valore se la voce non arriva al pubblico oltre la quarta fila. E non parlatemi di microfono! Chi recita a teatro (a meno che non ci sia una particolare esigenza legata alla presenza di musica, alla necessità di affiancare la recitazione al canto o ad una musica costantemente presente, o un effetto straniante voluto e ottenuto tramite la mediazione del suono) chi recita - dicevo - ha prima di tutto il compito di fare intendere ciò che dice!
Un dubbio che assale gli allievi è quello di perdere spontaneità se si “spinge” sul volume. Ecco l’inghippo è proprio questo: non c’è da spingere nulla, non occorre fare sforzi… occorre invece imparare a respirare ed emettere la voce nel modo corretto per il palcoscenico. Che non è uno scherzo, bisogna lavorarci!
Il mondo della voce è affascinante. Chi si avvicina alla recitazione non è solo voce o solo corpo (a meno che non faccia il mimo). Scoprire dentro di sé le infinite possibilità espressive che abbiamo, passa attraverso un lavoro lungo, impegnativo, complesso non nel senso di difficile (forse anche…) ma nel senso che è articolato, multiforme, ricco di caratteristiche diverse da esplorare e da fare proprie. Se recitiamo per professione o per diletto, non importa, cominciamo col prenderci il nostro “spazio sonoro” oltre a quello fisico, solo così potremo padroneggiare la parola detta e su questa certezza affinare tutti gli altri aspetti della nostra interpretazione.
E tu che esperienze hai? (sia da pubblico che da attore magari)
Per approfondire il tema ti consiglio
Leggere i classici ai bambini: il circolo di lettura creato dal pediatra Rocco Saldutti che unisce genitori e figli
di Valentina Esposito
La lettura ha un ruolo chiave e prezioso nella crescita dei bambini e dei ragazzi di oggi che saranno i professionisti del domani: ecco perché va coltivata sin da piccoli.
“I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante”, Fernando Pessoa
Non c’è bisogno certamente di sottolineare quanto la lettura sia una delle attività più preziose e proficue a cui possiamo dedicarci: conoscenza, stimoli creativi, cultura, idee e arricchimento personale, avremmo bisogno di una lista lunghissima per raccoglierne i benefici. Noi adulti per primi non dovremmo sottovalutarne la bellezza e la potenza - sempre pronti a nasconderci dietro la scusa consumata del non avere abbastanza tempo per leggere – e non dovremmo permettere che neppure i bambini e i ragazzi lo facciano. Il primo esempio, affinché diventi una sana abitudine, parte sempre dalle mura di casa ma se questo per distrazione, pigrizia o per svariati motivi non fosse possibile?
La risposta è che con passione, idee ed iniziative proiettate verso il futuro e una salute che comincia anche dal nostro benessere psicologico, si può iniziare anche altrove.
L’esperienza/iniziativa inaugurata del pediatra Rocco Saldutti ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, è stata proprio quella di creare un appuntamento di lettura per genitori e figli, prima in ambulatorio dopo le visite e poi, grazie ad una scia di entusiasmo che ha portato alla nascita di un vero e proprio circolo di lettura, Il Circolo del Grillo Parlante, che oggi è un’Associazione culturale.
La lettura come momento di crescita e conoscenza: come è nata l’idea del pediatra Rocco Saldutti
Il titolo del libro di Umberto Eco Non sperate di liberarvi dei libri, sembra echeggiare al principio di questa iniziativa per la quale il pediatra Rocco Saldutti ha dovuto prima di tutto coinvolgere i genitori dei bambini. Dietro infatti l’idea di far ritrovare i bambini, divisi in fasce di età così da poter scegliere libri che li accompagnassero nella crescita e pertinenti al loro momento di vita, in uno spazio del poliambulatorio dove leggere tutti insieme, la grossa difficoltà è stata proprio motivare i genitori a ritagliare un po’ di tempo per dedicarlo ai loro bambini.
“Chiedo ai genitori di rinunciare a qualcosa per loro, magari anche a una visita per farsi prescrivere uno sciroppo, e fare qualcosa in più per i loro figli”, spiega il pediatra in un’intervista rilasciata a Repubblica. Escluso l’uso di dispositivi digitali in quel quarto d’ora dedicato esclusivamente alla lettura e al piacere di condividere un momento di riflessione e divertimento con il proprio figlio. Alla base del progetto infatti c’è anche quello di motivare i genitori e stupirli su quanto leggere possa essere prezioso per il futuro dei loro ragazzi, incentivando il loro spirito critico, la loro capacità di confrontarsi e relazionarsi agli altri.
“La lettura coinvolge i bambini, li supporta da un punto di vista emotivo. Coinvolgendo i genitori, che hanno fortemente a cuore il futuro dei propri figli, noi facciamo comprendere soprattutto a loro l’importanza della lettura nel percorso di crescita del proprio figlio e di come possiamo aiutarli anche nel miglioramento del rendimento scolastico. Ci rivolgiamo ai bambini certo, ma soprattutto ai genitori perché comprendano quanto anche solo 5-10 minuti di lettura al giorno possano essere preziosi. In questo modo i genitori imparano ad esporre i loro bambini ad un ambiente favorevole alla lettura, sperimentando il piacere di poter condividere questo momento di lettura anche con il proprio figlio a casa, rilassandosi e divertendosi. Noi possiamo aiutarli quindi, ma non sostituirci a loro”, spiega così il Dott. Saldutti il cuore del progetto.
Il beneficio di quest’esperienza va letto anche in ottica medica. I dati di Save The Children attestano infatti che i numeri della povertà educativa sono molto alti in Italia: c’è un diffuso analfabetismo funzionale, incapacità di estrapolare concetti e distinguere quando leggono la realtà da ciò che non lo è. A ciò si aggiunge che il 50% dei bambini ha solo libri scolastici in casa, spesso non letti neppure in maniera esauriente. Dati sconfortanti a cui la lettura può dare una scossa, considerata dall’OMS come il singolo atto più efficiente nella realizzazione del successo personale e scolastico del bambino. Leggere quindi è un’attività di promozione sociale e valorizzazione, è un imparare a prendersi cura di sé.
A ciò si aggiunge anche la possibilità di poter scorgere nel momento della lettura aspetti, carattere e peculiarità del bambino, che nei pochi minuti di una visita non sarebbe possibile intuire nell’elaborazione di una diagnosi.
Leggere Dante e Shakespeare ai bambini: i classici per preparare i bambini alle esperienze della vita
Ma quali sono i libri che i bambini leggono? Dante, Shakespeare, a seconda della loro età i bambini e i ragazzi si confrontano con i grandi classici della letteratura che permettono di confrontarsi e affrontare con loro anche tematiche affettive delicate e di attualità.
“In molti mi hanno chiesto, come fai a leggere Shakespeare, Dante, l’Eneide ai bambini? Il tutto sta nel catturare la loro attenzione rendendo tutto molto piacevole: si parte dalla lettura di alcuni passi per fargli comprendere cosa potrebbero trovarsi davanti domani e gli chiediamo di riproporlo con le loro parole. C’è quindi un’alternanza di momenti di lettura e di revisione, per capire se quei passi letti siano arrivati, così chiediamo loro di ricostruire quanto hanno letto a modo loro, contestualizzando e rendendo quanto letto attuale”, spiega il Dott. Rocco Saldutti.
Un esercizio questo che contribuisce anche a stimolare la creatività oltre che aumentare la loro capacità di memoria, di divertimento e di incontro con l’altro. Inoltre affrontare tematiche delicate attraverso i classici, come l’identità sessuale o una separazione dei genitori ad esempio, può aiutare anche i genitori a trovare le parole giuste da dire ai bambini, a capirne le loro emozioni più profonde.
Un’iniziativa, quella del pediatra Rocco Saldutti, che ha convinto alla fine anche i genitori, che da timidi invitati si sono trasformati nei primi entusiasti promotori di un appuntamento post-visite che si è trasformato in un coinvolgente circolo letterario. Sulla pagina facebook de Il Circolo del Grillo Parlante si possono leggere infatti le recensioni scritte dai bambini ma anche gli eventi e le iniziative che vengono organizzate con grande successo. E sarebbe bello se l’esempio di Saldutti potesse essere accolto in tante città italiane per promuovere la lettura, la cultura, la salute, la socialità e la condivisione. Ma quella viva e reale, da sfogliare tra le pagine di un libro.
Voice Wide Web
di Valentina Ferraro (la Musifavolista)
Amo percorrere i sentieri dei narratori indipendenti, quelli che battono strade meno canoniche, a volte più “social” e contribuiscono a creare quella che mi piace immaginare come un’audio-biblioteca gratuita e aperta 24 ore su 24.
In questa rubrica vi porto con me alla scoperta di alcune voci che meritano un posto nelle vostre cuffie!
Oggi vi porto con me nella versione di Zanna Bianca letta dalla voce di Edoardo Camponeschi di Ménéstrandise Audiolibri.
Si tratta del più grande canale di audiolibri copyright free di Youtube Italia, e sono tutti realizzati in maniera professionale da Edoardo, che collabora proprio come narratore di audiolibri per Unione Italiana Ciechi e Ipovendenti.
La sua voce è forse tra le più conosciute tra i narratori sul web, e con i toni di burro e di mandorle tostate che la caratterizzano, è sicuramente un’ottima compagna di viaggio; considerato poi che carica sempre audiolibri in versione integrale, sul suo canale c’è ampia scelta di storie per tragitti anche molto lunghi.
Zanna Bianca, J. London - Audiolibro Integrale
Ho conosciuto personalmente Edoardo, come molti dei narratori di cui vi parlo, e sono del parere che ciascuno di loro, con la propria personalità e identità vocale, impreziosisca l’audio-biblioteca gratuita che si trova sulle piattaforme libere, dandoci modo di poter apprezzare anche gli stessi titoli letti da voci e punti di voce differenti
Buon ascolto 🙂
Come per ogni altro suggerimento della Voice Wide Web, ricordo che i narratori scelti operano su canali gratuiti e non tutti hanno agio di poter fare editing professionali sugli audio caricati, dunque le mie impressioni sonore sono sempre e solo relative al “gusto” e al “tatto” della voce come strumento dell’essere umano e di relazione fra storie e ascoltatori.
Te lo dico all’orecchio
di Sandro Ghini
Come si realizza un podcast per un’azienda? Quali sono i trend del momento e i consigli per partire con il piede giusto per realizzare il proprio progetto audio aziendale?
Tutto questo e moltissimo altro in Branded Podcast Italia di Rossella Pivanti, podcast producer storica per il panorama italiano e autrice di oltre 40 serie per brand di ogni settore e collaborazioni con Storytel e Spotify.
Il suo podcast è uno dei punti di riferimento che ogni podcaster, che sia affermato o alle prime armi, dovrebbe avere tra le proprie fonti di aggiornamento e di formazione.
Ma oltre a queste motivazioni “istituzionali” ce ne sono due più “personali”:
La prima è che penso che Rossella sia una delle persone più serie, etiche ed affidabili professionalmente (e non) che io conosca e lavorare con lei è un piacere.
La seconda è che sono certo che sentendola parlare di podcast non potrai fare a meno di volerne fare uno anche tu (e fatto bene).