In questo numero:
La voce è più affidabile delle espressioni per riconoscere le emozioni
di Sandro Ghini
Uno studio americano condotto su 1800 volontari sembrerebbe ridimensionare l’attendibilità della decodifica delle espressioni a favore dell’ascolto per interpretare le emozioni delle persone con cui interagiamo.
L’importanza delle espressioni per esprimere emozioni
Da Charles Darwin nel suo L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli animali a Paul Ekman e i suoi studi sulle microespressioni la scienza ha dimostrato l’importanza della mimica facciale nell’espressione delle emozioni in modo universale e indipendente dalla cultura di origine.
Secondo quanto emerge da uno studio della Yale University, condotto da Michael Kraus e dal suo staff pubblicato su “American Psychologist” ( http://www.apa.org/pubs/journals/releases/amp-amp0000147.pdf ), sembra che non sia la strategia più efficace. Pare infatti che si riesca a interpretare le emozioni dei nostri interlocutori con maggiore accuratezza affidandoci a quello che sentiamo invece che a quello che vediamo.
"Le scienze biologiche e sociali negli anni hanno dimostrato il profondo desiderio degli individui di connettersi gli uni con gli altri e la gamma di competenze che le persone hanno per distinguere emozioni o intenzioni, ma anche in presenza di volontà e competenza, le persone spesso percepiscono in modo inaccurato le emozioni degli altri”, spiega Kraus. “La nostra ricerca suggerisce che basarsi su una combinazione di segnali vocali e facciali, o solo su segnali facciali, può non essere la migliore strategia per riconoscere accuratamente le emozioni o le intenzioni degli altri”.
I risultati dell’esperimento
Nell’articolo il team di Kraus riporta i risultati di cinque esperimenti condotti su un panel di 1800 volontari americani.
In ciascun esperimento, ai soggetti era richiesto d’interagire con un’altra persona, o di prestare attenzione all’interazione tra altre due persone. Il compito era complicato dal fatto che in alcuni casi i volontari potevano sentire ma non vedere, in altri casi vedevano ma non sentivano. In altri casi ancora si trattava di ascoltare la trascrizione di una conversazione tra due persone letta da una voce computerizzata, in modo da annullare completamente la tonalità emotiva della conversazione.
L’analisi dei dati ha evidenziato1 che i soggetti che erano solo in grado di sentire riuscivano ad identificare, in media, le emozioni degli altri con maggiore accuratezza. Da notare il fatto che questa dinamica ha riguardato solo l’ascolto delle voci umane, mentre ha raccolto il minimo del punteggio in ogni test l’ascolto della voce sintetica.
Voce batte mimica, perché?
Le possibili spiegazioni del fenomeno ipotizzate dai ricercatori sono due. La prima è che tutti noi siamo ormai abituati a dissimulare spesso le nostre emozioni controllando le espressioni facciali. La seconda è che non sempre disporre di più informazioni si traduce in un'accuratezza più elevata, anzi.
Numerose ricerche nel campo della psicologia cognitiva hanno infatti dimostrato che essere impegnati in due compiti simultaneamente diminuisce le prestazioni in entrambi.
Per approfondire il tema ti consiglio
Nel nostro podcast abbiamo affrontato diverse volte il tema delle emozioni legate alla voce, te ne suggerisco 3:
Buon Natale da Mettiamoci la Voce!
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Voice Wide Web
di Valentina Ferraro - La Musifavolista
Amo percorrere i sentieri dei narratori indipendenti, quelli che battono strade meno canoniche, a volte più “social” e contribuiscono a creare quella che mi piace immaginare come un’audio-biblioteca gratuita e aperta 24 ore su 24.
In questa rubrica vi porto con me alla scoperta di alcune voci che meritano un posto nelle vostre cuffie!
Oggi vi porto a fare un tuffo nel canale di Rosanna Lia, narratrice indipendente su Youtube dal 2016.
Rosanna è la prima narratrice che ho contattato per creare una community di creator, ed è incredibilmente attiva; la sua voce ha toni cremosi e riscaldanti, come la besciamella con un pizzico di noce moscata e pepe, che sta in equilibrio fra dolce, salato e speziato.
Si tratta di un raro esemplare di lettrice notturna, che mantiene la voce attiva fino ad orari improponibili per i comuni mortali, leggendo in live spesso e volentieri fino alle 2 del mattino; si butta a capofitto in ogni tipo di genere letterario o racconto, perché -sostiene- non riesce più a leggere “senza metterci la voce”.
Sul suo canale ci sono veramente tonnellate di video, ma vi lascio da ascoltare “La Croce di Fuoco” di Lester Del Rey
Di Rosanna mi è sempre piaciuto il carattere genuino, anche nella lettura, che la porta a prendersi molta cura dell’ascoltatore; basta ascoltarla leggere in live e sentirla parlare per capire quanta cura metta nel modo in cui suona la voce.
Nel suo canale sono presenti anche molti estratti di autori indie e collaborazioni assortite.
Buon ascolto 🎧
Te lo dico all’orecchio
di Sandro Ghini
In questo numero ti suggerisco una serie tv… si, una serie tv ma molto particolare proprio perché il vero protagonista è il podcast. Nello specifico il podcast true crime.
Charles (Steve Martin), Oliver (Martin Short) e Mabel Mora (Selena Gomez) vivono in un condominio a New York. I tre condividono una passione per il true crime e quando un uomo viene trovato morto nell'edificio, credono subito che si tratti di omicidio e si uniscono per indagare sull'accaduto. Mentre registrano un podcast per documentare il caso, i tre scoprono i segreti del palazzo che riguardano eventi accaduti molto tempo prima.
Consigliatissima!
Puoi vedere questa serie su Disney Plus
Produciamo quello che vorremmo ascoltare
Questo mese è uscita una nuove produzione a firma Mettiamoci la Voce dalla A alla Z. Come sempre ci abbiamo messo cuore e orecchie per cercare di far suonare al meglio un progetto che questa volta è tutto nostro.
Se ti stai chiedendo come diventare narratore di audiolibri sei quasi nel posto giusto.
Qui si parla di come diventare un narratore indipendente -narratrice, nel mio caso- quindi chiacchieriamo di audiolibri, di voce, di lettura espressiva e all’impronta, di trucchi del mestiere, di audio, di editing, di psicoacustica…e si finisce inevitabilmente per divagare nei territori dell’ascolto e della relazione.
Ti porto in viaggio con me, con i microfoni da valigia e le cuffie alle orecchie, in tutte le tappe che voglio condividere di questo peculiare percorso apparentemente senza fine.
Narratrice nomade è scritto, narrato ed editato dalla nostra Valentina Ferraro (la Musifavolista)
https://www.lescienze.it/news/2017/10/10/news/ascoltare_emozioni_interlocutore-3699901/#:~:text=Dall'analisi%20dei%20dati%2C%20%C3%A8,raggiunto%20il%20livello%20minimo%20della