Donare la voce
Il donatore di voce non è una professione, ma è condivisione e una missione speciale che trasforma la propria passione per la lettura in un momento che ha un grande impatto sulla vita degli altri
In questo numero:
Le molteplici sfumature di donare la voce: dono, condivisione, crescita ed emozioni (Le esperienze di LaAV e ADOV)
Voice Wide Web
Te lo dico all’orecchio
Le molteplici sfumature di donare la voce: dono, condivisione, crescita ed emozioni
Chi sono i donatori di voce, come si diventa e quali sono le missioni che distinguono ciascuna associazione volontaria
Leggere è andare incontro a qualcosa che sta per essere e ancora nessuno sa cosa sarà.
(Se una notte d’inverno un viaggiatore – Italo Calvino)
Avete mai sentito parlare dei donatori di voce? Come suggerisce la stessa espressione si tratta di donare la propria voce a qualcuno. Se ci pensiamo bene, già la nostra necessità quotidiana di comunicare ci pone nella condizione di dover porre la nostra voce e farne un tramite per veicolare un messaggio. Ma la differenza è proprio nell’essenza che assume il verbo donare.
Il donatore di voce non è una professione, ma è condivisione e una missione speciale che trasforma la propria passione per la lettura in un momento che ha un grande valore sociale e che esattamente come le opere d’arte resterà nel tempo. Se si digita su Google l’espressione donatore di voce vedrete che sono tantissime le associazioni volontarie che crescono in tutta Italia, dando vita ad grande rete solidale per tutta la penisola, offrendo la possibilità di poter partecipare attivamente da remoto o in loco, a seconda che se si tratti di letture in loco o di registrazione di audiolibri. Tutti quindi con costanza, gioia, entusiasmo e qualche piccola nozione tecnica possiamo diventare un donatori di voce.
Come si può diventare un donatore di voce? Le strade in realtà sono più variegate di quanto si possa pensare: una passione per la lettura e per tutto l’universo voce è sicuramente una delle direzioni possibili, ma anche entrare in contatto con persone ipovedenti e dislessiche o semplicemente la voglia di condividere e donare qualcosa agli altri, sono delle strade che portano alla scoperta di questa missione.
Leggere: forte!: come nasce la politica educativa della Regione Toscana sulla lettura a voce alta
…Oppure ci si può arrivare anche da uno studio connesso alla letteratura e alla lettura, come ci ha raccontato Federico Batini, Professore Associato presso il Dipartimento di Filosofia, scienze sociali, umane e della Formazione (FISSUF) dell’Università di Perugia.
Alla fine degli anni ’90 Federico Batini inizia a sviluppare un metodo di orientamento professionale, formativo e identitario definito come orientamento narrativo. Gli elementi utilizzati sono diversi e vanno dalla lettura a delle attività connesse, di gruppo o individuali, che fanno leva sulle dimensioni orientative.
Questo metodo di orientamento ha subìto una naturale evoluzione, isolando la lettura a voce alta: nasce così Leggere: forte!, una vera e propria politica educativa della Regione Toscana che viene realizzata con la collaborazione e il coordinamento scientifico dell’Università di Perugia. Al progetto partecipa il partenariato dell’ufficio scolastico regionale toscano, Cepell, centro per il libro e la lettura del Ministero, insieme alla collaborazione dei volontari di LaAV, letture ad alta voce.
Il motore del progetto e ad oggi la sua missione è ridurre la dispersione scolastica: in Italia infatti sono molti i ragazzi che abbandonano il loro percorso di istruzione o attraversano dei mancati apprendimenti, dati che si legano fortemente alla loro provenienza socio-culturale ed economica. In qualche modo quindi è possibile predire i risultati scolastici di bambini e ragazzi dalla situazione della famiglia e del contesto di provenienza. La Regione Toscana ha pensato così ad una politica di lungo periodo e preventiva, attraverso la lettura ad alta voce da parte di chi educa e insegna nelle scuole di ogni ordine e grado.
La proposta della Regione Toscana con Leggere: Forte! va dai nidi alle scuole di secondo grado e prevede che gli insegnanti leggano ad alta voce ogni giorno del materiale narrativo, come albi illustrati, racconti o romanzi.
La finalità è quella di alzare le competenze di base degli studenti, le loro abilità linguistiche e di comprensione, affinché riescano ad approfittare dell’esperienza scolastica.
Il progetto ha avuto un riscontro agevole nella fascia di età 0-6, grazie alla
alla presenza più radicata di una cultura della lettura che ha permesso di concentrarsi sul come, sul cosa e sui tempi, con risultati evidenti sia in termini di competenze ricettive (ciò che i bambini capiscono) sia di quelle produttive (ciò che i bambini utilizzano).
La difficoltà maggiore resta l’approccio con i ragazzi di età superiore, essendo presente una didattica soggetta a tempistiche e discipline radicate. Proprio su questa fascia c’è necessità di lavorare ulteriormente con formazione, incontri di monitoraggio per insegnanti lettori e con un lavoro di ricerca che ragioni sui risultati: l’obiettivo generale della Regione Toscana è che il progetto diventi una routine consolidata e che rientri in quella che è la normalità didattica che accolga una cultura della lettura ad alta voce, con la presenza di almeno un’ora di lettura al giorno.
Il coinvolgimento degli insegnanti è un nodo fondamentale: sono loro i primi a cui far comprendere quanto sia importante documentare l’esperienza della lettura a voce alta – posseggono infatti un diario di bordo da compilare con i risultati raggiunti, i libri letti, la partecipazione dei ragazzi – e coinvolgere attivamente i ragazzi.
Leggere: Forte! cura anche la scelta dei testi con un aggiornamento bibliografico che considera come primo fattore di selezione la bibliovarietà, lasciando che insieme agli insegnanti anche i ragazzi e i bambini partecipano attivamente alla scelta dei testi: “Un’esposizione prolungata e improntata alla bibliovarietà favorisce un rapporto positivo con i libri”, spiega Federico Batini.
C’è ad ogni modo in una formazione propedeutica alle scelte dei testi: una formazione di base per gli insegnanti che hanno aderito a Leggere: Forte! da poco e che stanno per iniziare, e una formazione a catalogo: per gli insegnanti che hanno già seguito la formazione di base e che possono accedere a un’offerta molto ampia tra cui scegliere, coinvolgendo nella selezione dei testi proposti anche la rete bibliotecaria toscana disponibile.
Ad essere entusiasti e ad aver accolto con favore quest’attività sono anche i genitori, che insieme agli insegnanti hanno riscontrato un miglioramento del clima relazionale: bambini e ragazzi infatti raccontano il piacere dell’esperienza vissuta ed è evidente anche come inizino ad arricchire il loro vocabolario, segno di come la cultura ad alta voce e lo strumento libro, contribuiscano ad un successo formativo completo di tipo relazionale, cognitivo ed emotivo.
Si contribuisce così alla costruzione di un pensiero autonomo e libero, fondamentale ai fini della delineazione della loro identità: “Come diceva Calvino noi siamo la somma e la combinatoria di tutte le storie che abbiamo letto, ascoltato e incontrato. Così mentre rinforziamo i bambini e i ragazzi in modo da consentirgli di accedere se lo vogliono al successo formativo, allo stesso tempo gli diamo del materiale per costruire la propria identità e un pensiero autonomo e libero, soprattutto se le storie sono plurali”, afferma Batini.
I benefici “democratici” della lettura a voce alta nell’apprendimento scolastico
La lettura ad alta voce ha dei benefici infatti preziosi in età di apprendimento scolastico: contribuisce a sviluppare una serie di competenze, arricchisce il vocabolario rendendo la lettura stessa più accessibile, innalza le abilità di comprensione, abitua a cogliere il significato di ciò che si ascolta, e permette di accedere a una pluralità di storie che riescono a consolidare il rapporto con la lettura (ciascuno infatti prima o poi troverà quella storia che incontrerà la sua sensibilità).
Inoltre la diffusione di una cultura della lettura a voce alta intensa come politica d’insegnamento colma tutte quelle lacune a cui vanno inevitabilmente incontro le classiche pratiche di promozione della lettura (incontro con l’autore, assegno di una lettura per casa, selezione di libri gratuita) che restano sempre legate alla volontà dei singoli, coinvolgendo soprattutto chi è già educato alla lettura.
La lettura ad alta voce invece è democratica: arriva a tutti e rappresenta un’opportunità che riesce ad agire contemporaneamente su tutti i bambini, a cui viene data l’opportunità di diventare a loro volta lettori. L’insegnante, infatti, legge a tutta la classe, anche a chi non è abituato a leggere, donando tantissimi livelli di fruizione delle storie lette.
Leggere ad alta voce per gli altri: l’esperienza di LaAV
Proprio per la sua natura democratica, la lettura ad alta voce non esclude nessuno dalle storie. Le associazioni che contribuiscono ad alimentare la rete di lettori ad alta voce infatti si occupano proprio di questo: donare la propria voce perché il viaggio infinito della lettura includa tutti, anche chi per motivi motivi fisici, cognitivi, socioeconomici o culturali non può accedervi. Ed è proprio questa la missione di LaAV – Letture Ad alta voce, come ci racconta la coordinatrice nazionale Martina Evangelista: “Tutto ciò che fa LaAV parte dalla lettura a voce alta per gli altri e, soprattutto, per chi ne ha più bisogno”.
LaAV – Letture ad Alta Voce è un movimento di volontari e volontarie che aderiscono al motto #IOLEGGOPERGLIALTRI: si tratta di un’iniziativa nata ad Arezzo da oltre dieci anni e che si è diffusa in tutto il Paese attraverso i circoli e per merito delle persone che mettono voce, faccia e cuore con la voglia di donare storie attraverso la lettura ad alta voce.
Chi sceglie di leggere, donare la voce ed entrare nella famiglia di LaAV, sa bene quanto l’ascolto e la lettura ad alta voce coinvolgenti siano preziosi per entrare in contatto con un gruppo, condividerne stati d’animo, sensazioni ed emozioni.
“La base è leggere ad alta voce per gli altri, soprattutto per chi ne ha più bisogno e che per diversi motivi può essere escluso delle storie o non ha modo di accedervi autonomamente o che non sono portarti a farlo. I lettori volontari LaAv hanno come mission quella di portare storie, una lettura ad alta voce che ha a che favore con la narrativa di storie con lo scopo di donare i benefici che le storie portano alle persone, quindi emotivi, relazionali, cognitivi”, spiega Martina.
I volontari LaAV sono persone con età, background, voce e formazione differente, così come lo sono i destinatari che vanno dai bambini agli anziani, raggiunti in luoghi che non sono sempre gli stessi: si tratta di scuole, centri diurni, ospedali, piazze, carceri e tantissime altre aree.
C’è quindi una grande attenzione alla promozione della lettura: LaAv intende la promozione della lettura come pratica della lettura come esempio, che non si rivolge solo a persone con problematiche ma anche a chi non ha avuto basi o ha coltivato un pregiudizio verso la lettura. “Praticare la lettura per portarla e quindi per promuoverla. Io leggo per te come dono, senza dirti che devi leggere”, spiega Martina.
Il periodo di pandemia ha permesso a LaAV di riflettere ancora di più su quanto sia importante la cura della dimensione relazione per l’associazione: “LaAV nasce nel qui ed ora: essere con te, con questo gruppo, osservarti, guardarti, ascoltarti, proporti delle storie, fartene scegliere alcune fra tante. Questa dimensione relazionale è quella che fa bene a chi ascolta e chi legge. Chi legge per gli altri infatti legge due volte, perché quando si legge ad alta voce in presenza di qualcun altro, la lettura assume sempre un significato diverso ed è un regalo che i lettori fanno anche a loro stessi”.
Le attività del movimento sono state sempre ben accolte, anche se qualche difficoltà di natura non necessariamente burocratica può sempre presentarsi. Fondamentale infatti è sempre leggere per chi può ascoltare: in alcuni reparti d’ ospedale infatti, alcuni pazienti potrebbero per motivi curativi non essere predisposti all’ascolto.
La lettura quindi ancora una volta ha anche qualcos’altro da insegnare: l’importanza del rispetto. Perché la lettura è relazione e come tale offre l’occasione di comprendere come e quando rapportarsi agli altri.
L’esperienza di donatore di voce quindi è preziosa non solo per chi ascolta ma anche per chi legge, che entra in un grande famiglia: “Nei circoli si creano relazioni e condivisioni con gli altri volontari, che si ritrovano per il gusto di stare insieme, leggere insieme, scambiarsi idee e libri”, ci racconta Martina. La condivisione tra volontari è un aspetto molto importante per LaAV per via dei contesti di gruppo: chi legge infatti lo fa insieme ad altri lettori alternando la voce, così come chi ascolta si trova in una condizione di gruppo. LaAV inoltre mette a disposizione dei volontari tantissime risorse per la formazione continua, come webinar, biografie, slide, oltre a degli appuntamenti stagionali rivolti a tutti gli associati.
Il sogno di LaAv è quello di permettere ad ogni ascoltatore di incontrare la storia giusta che lo spingerà a diventare magari a sua volta un lettore: ecco perché alle volte si leggono degli assaggi di lettura, così da consentire a chi ascolta di poter scegliere e ascoltare sempre storie differenti.
Per diventare volontario LaAV è possibile contattare il movimento a livello nazionale, ad esempio attraverso le sezioni principali del sito web, oppure rivolgersi a una dei circoli presenti sul territorio per ricevere tutte le informazioni.
Una lettura accessibile a tutti: un diritto ma anche un momento formativo
La lettura a voce alta quindi è dono ma anche missione che può aiutare significativamente chi fa fatica a leggere come ipovedenti, dislessici e non solo, rendendo possibile l’incontro con il libro e la lettura anche attraverso altre forme che non siano quella scritta.
L’audiolibro è una di queste strade che ancora una volta i donatori di voce rendono possibile: con l’ausilio della tecnologia così, un atto antichissimo come quello della lettura ad alta voce trova altre forme per esprimersi, come ci racconta l’ing. Rocco Rocca, Presidente di ADOV Genova ( Associazione Donatori Voce):
“La nostra è una bella biblioteca di un migliaio di audiolibri che nascono per non vedenti, ma nel corso del tempo ci siamo accorti che una categoria per cui non si fa qualcosa di davvero significativo sono i dislessici. Noi cerchiamo di aiutare tutte le persone che per un qualsiasi motivo fanno fatica a leggere, che incontrano difficoltà nel rapporto con il libro e la parola scritta: li aiutiamo a diventare dei frequentatori della parola scritta, dei lettori. Riteniamo che la nostra lettura a voce alta al loro fianco, proponendo loro un testo in maniera più accessibile rispetto ad un libro cartaceo, è un buon metodo per aiutarli concretamente in questo intento”.
I libri presenti sul sito dell’associazione sono in costante arricchimento: attualmente formano una biblioteca di 280 libri di narrativa per ragazzi composti da testi scelti per la loro bellezza e godibilità, resi accessibili modificandoli ed editandoli differentemente da un punto di vista grafico, e da testi che leggiamo inserendo anche la registrazione della voce dei donatori. La persona che legge può quindi attivare anche la voce su ogni pagina a sua scelta.
“L’esperienza di ascoltare i libri leggendoli diverte, facilita e permette ipovedenti e dislessici di avvicinarsi al libro con meno tensione e con più rilassatezza anche semplicemente ascoltando. C’è una flessibilità nella scelta della lettura, sapendo di poter passare da un canale visivo a quello uditivo e viceversa in piena libertà”, spiega Rocca.
L’ADOV ha fornito nel corso della sua vita associativa un supporto importante anche nelle scuole primarie prima che arrivasse il libro digitale, proponendo letture registrate di testi scolastici per dislessici in collaborazione con alcuni editori, così da facilitare l’apprendimento e soprattutto permettere a tutti di studiare partendo da un eguale accessibilità a prescindere dalle problematiche di ciascuno.
Compito del lettore/donatore è quello di eclissarsi dietro la lettura, suggerire degli spunti, guidare i ragazzi, ma poi sparire gradualmente: ecco perché ciascuno riceve un’adeguata formazione per fornire una lettura pulita, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista linguistico.
Sul sito dell’associazione
è possibile trovare maggiori informazioni per accedere alla biblioteca e per proporsi come donatore.
Se vuoi approfondire ulteriormente l’argomento, la lettura e la voce ti appassionano e ti piacerebbe diventare un lettore a voce alta o un donatore di voce, qui puoi trovare una raccolta in aggiornamento di enti e associazioni che si occupano su base volontaria della condivisione della lettura per le fasce più deboli. Oppure ascoltare questi episodi del podcast
Donatori di voce: le testimonianze di chi si è avvicinato a quest’esperienza
Abbiamo chiesto ad alcuni donatori di voce di raccontarci come, quando e perché si sono avvicinati ad un’esperienza dal grande valore sociale, emotivo, formativo e relazionale che migliora la qualità della vita di chi ascolta ma anche di chi legge.
“Per me donare la voce vuol dire donare occhi per ammirare le meraviglie dei mondi incantati delle storie, e sguardi, quelli dei personaggi, che ammiccano tra le parole, per giungere al cuore di chi ascolta”.
Naila
“Ho un amico d'infanzia diventato cieco (e non solo, purtroppo) a 18 anni a causa di un terrificante incidente stradale. Leggere per qualcuno che non può farlo mi fa pensare che potrebbe essere forse lui ad ascoltarmi . E inoltre, mi piace provare ad avvicinarmi alle persone che non conosco con la "semplice" voce. So che i non vedenti sono spesso molto esigenti, avendo un udito molto sensibile, e questo mi è di stimolo a fare meglio”.
Anna Maria
“Donare la voce è un gesto d'amore rivolto a chi ne ha bisogno”.
Roberto
“L'essere diventato Donatore di voce nella fattispecie rivolto a ipo non vedenti, nasce da un bisogno di fare qualcosa per gli altri e ho trovato anche il modo di unire questo bisogno a un'amore per la lettura espressiva e la recitazione”.
Maurizio
Voice Wide Web
di Valentina Ferraro (la Musifavolista)
Amo percorrere i sentieri dei narratori indipendenti, quelli che battono strade meno canoniche, a volte più “social” e contribuiscono a creare quella che mi piace immaginare come un’audio-biblioteca gratuita e aperta 24 ore su 24.
In questa rubrica vi porto con me alla scoperta di alcune voci che meritano un posto nelle vostre cuffie!
Oggi torniamo nelle ombre vellutate di Edgar Allan Poe e lo facciamo attraverso la voce di Riccardo aka Avido Alchimista su Youtube.
Riccardo, che studia doppiaggio e si adopera come narratore da circa un’annetto, ci porta nelle angoscianti atmosfere de “Il cuore rivelatore” e lo fa con la carica della sua voce, portatrice di quelle sfumature ricche e morbide che deliziano naso e palato come il profumo della polenta cotta su legna, magari con funghi e cervo in abbinamento.
Una voce calda e rassicurante, ma ricca di aria e di quel “sentore selvatico” che rende l’ascolto più vivo di quanto ti aspetti nei primi secondi di lettura.
Vi lascio quindi ad un pacchetto di pop corn, una luce soffusa e il fascino della voce del nostro Avido Alchimista di quartiere…
Come per ogni altro suggerimento della Voice Wide Web, ricordo che i narratori scelti operano su canali gratuiti e non tutti hanno agio di poter fare editing professionali sugli audio caricati, dunque le mie impressioni sonore sono sempre e solo relative al “gusto” e al “tatto” della voce come strumento dell’essere umano e di relazione fra storie e ascoltatori.
Buon ascolto 🙂
Te lo dico all’orecchio
di Sandro Ghini
Il mio consiglio per questo numero non è un prodotto audio specifico ma una piattaforma di ascolto, in particolare la piattaforma proprietaria di Rai, Rai Play Sound. ( https://www.raiplaysound.it/ )
Se da un lato posso trovare scomodo il dovermi spostare dalla mia app di ascolto abituale dall’altro c’è il plus di un catalogo notevole sia di podcast che di audiolibri ascoltabili gratuitamente.
Ti faccio alcuni esempi:
Trovi tutti i libri letti per “Ad alta voce”, il famosissimo programma di Rai Radio 3, qui ti metto il link per
il Conte di Montecristo letto da Andrea Giordana
https://www.raiplaysound.it/audiolibri/ilcontedimontecristo
e per Peter Pan letto da Nila Prisco
https://www.raiplaysound.it/audiolibri/peterpan
Oppure se come me vuoi capire finalmente qualcosa di musica classica potresti aver trovato una soluzione con questo podcast…
https://www.raiplaysound.it/programmi/lamusicaspiegataaimieifigli