Benvenuto Autunno...ad alta voce 🎃
Benvenuto autunno, ti stavamo aspettando :)
Con l’arrivo della stagione fresca, dobbiamo prenderci cura della voce, anche grazie all’igiene sonora, di cui abbiamo parlato nell’ultimo episodio del nostro podcast.
L’autunno per noi significa anche l’inizio della nuova stagione didattica online e in presenza, significa -paradossalmente- rallentare per organizzare al meglio tutto quello che vogliamo fare.
Ciò vuol dire che dobbiamo riordinare le agende piene delle mille idee date dall’entusiasmo dell’estate, rivedere le priorità e distribuire lo spazio/tempo affinché tutto fili a dovere: ad oggi abbiamo due academy e una sede in cui lavoriamo su sogni e ideali, su storie, voci e connessioni.
A Circle Land abbiamo imparato a usare il termine “cazzimma” e penso che questo sia il momento dell’anno in cui provare coltivarne un po’, forse addirittura a farne scorta per quando servirà di averne un po’ di più a disposizione.
Spogliarsi del superfluo, come fanno gli alberi, credo significhi questo: lasciare andare ciò che non ci serve per concentrare le energie su ciò che davvero conta per noi.
Come vivi tu l’autunno professionalmente?
Corpo e Voce in scena
Maria Grazia Tirasso
Considerando un prodotto teatrale tradizionale, quindi uno spettacolo cosiddetto di prosa, la voce e il corpo non possono essere scissi anche se, da un punto di vista formativo, si lavora sulla vocalità e sull’espressività corporea in moduli distinti. Ma ciò accade perché per un attore è necessario rendersi consapevole dei propri mezzi espressivi, del loro utilizzo, dei limiti e delle doti personali ecc.
Poi, in scena, l’azione teatrale è una unione armonica e coerente fra il corpo e la voce in cui i vertici del triangolo sono il movimento (lo spostamento nello spazio), il gesto (il muoversi degli arti superiori e del capo), e la recitazione cioè l’uso espressivo-comunicativo della parola.
Raramente il corpo è a sé stante, se non in generi specifici (il mimo, il teatro-danza) e così è per la voce che non è mai sola nello spettacolo dal vivo, tranne in casi molto particolari e per scelta stilistica di autori o registi (per es. Beckett in Giorni felici azzera il movimento e poi anche il gesto della protagonista).
Quindi appare pretestuoso valutare quanto e se il gesto influenzi la parola o se il movimento possa essere conseguenza della verbalità. L’uno si compenetra talmente nell’altro che, al contrario, se c’è una qualche forma di scollamento, questa si evidenzia subito agli occhi degli spettatori che magari non sanno spiegarsela, ma la avvertono come mancanza di credibilità, o come una sorta di stonatura. Se la voce trasmette credibilità, ma il corpo è privo di energia, non ha la giusta tonicità, il personaggio è incompleto perché non c’è quella coerenza che è nell’essere umano: ogni volta che viviamo un’emozione non badiamo a come lo facciamo ma in automatico il tono della voce i suoi tratti espressivi, il tono muscolare, la nostra postura, il nostro essere nel complesso esprimono quell’emozione in modo inequivocabile. Allo stesso modo, se il nostro corpo è espressivo ma la voce tentenna, l’insieme risulta finto. E qui si gioca una delle partite più dure per chi recita: cercare e trovare agio nell’espressione verbale e corporea, perché nella vita di tutti i giorni la coerenza è automatica, nella costruzione dell’attore questa va ricercata con studio e costanza per arrivare ad un risultato armonico, quindi credibile.
Batonico a chi?!
Francesco Nardi
Non penso di essere stato l’unico bambino al mondo ad aver giocato (spessissimo!) al direttore d’orchestra.
Il problema è che mi capita anche da adulto.
Certo, allora pensavo che fosse lui con i suoi gesti a far sì che tutti quegli strumenti e persone potessero dar vita a quella miriade di suoni.
Trovavo questo gioco bellissimo, e non dovevo neppure imparare niente (altro che solfeggio, avrei scoperto più tardi!): tutto veniva così naturale…
Poi con il tempo, la (mia) rivoluzione copernicana in fatto di musica: non era l’uomo che “muoveva” i suoni, bensì erano essi che davano vita a tutte quelle sue carezze all’aria. Gesti generati (avrei scoperto ancora meglio più tardi) principalmente dal ritmo e dalla melodia che “muovono” da sempre gli esseri umani ogni qual volta ascoltano una musica che li coinvolge.
Certo, gesti più misurati (a scuola ci hanno insegnato a stare “composti”!)*, ma la maggior parte di noi non riesce a stare totalmente immobile quando ascolta una musica che gli piace!
E nel parlato, cosa succede? Dal punto di vista fonologico (il parolone del giorno è “Tratti soprasegmentali” della voce) si parla di parla di accenti, in quanto qualità del… ritmo; e di toni/intonazioni, in quanto qualità della… melodia (toni se ci riferisce alla parola, intonazioni se ci si riferisce alla frase.).
Sarà forse questa una delle ragioni per cui gesticoliamo: più o meno consapevolmente dirigiamo quella meravigliosa orchestra che è la nostra voce.
Gli addetti ai lavori parlano di “gesti illustratori” (ovvero la gesticolazione, così cara a noi italiani), grazie ai quali gli esseri umani veicolano ancora più efficacemente la propria comunicazione verbale, per rinforzarne i significati. Ebbene, fra tutti questi gesti illustratori figurano i cosiddetti “gesti batonici”: ovvero, quelli che scandiscono… il ritmo del nostro parlato.
… Proprio sicuri che non volete giocare al direttore d’orchestra?
Francesco ��
* buffo che il termine “composti” (ovverossia “rimanete fermi, bambini!”) sia il participio passato plurale del verbo comporre, così caro ai… compositori.
Imparare a guardarsi senza giudizio
Sandro Ghini
Ecco questa cosa ancora mi mette in grande difficoltà. Ormai ho imparato a conoscere la mia voce e, anche se non ancora quanto vorrei, a gestirla in base alla sfida che mi trovo di fronte. La gestualità e il riguardarmi in camera proprio no invece. Sarà che sono sempre stato quello che lavora dietro le quinte, sarà che di base sono timido e che ho spesso aspettative decisamente alte (ci sto lavorando) ma sta di fatto che in video non sono a mio agio, e le persone se ne accorgono.
Diciamo spesso che la voce non mente ma anche il nostro atteggiamento corporeo tradisce molto di noi se non siamo abituati a indirizzarlo.
A inizio pandemia ho rotto gli indugi e oltre a metterci la voce ci ho messo molto di più anche la faccia, era il periodo delle live e delle interviste, e ho iniziato anche a divertirmi. Però ho giocato facile perché il fatto di stare seduti e con un’inquadratura stretta e frontale lascia poco spazio alla gestualità. Mi sono accorto invece di quanto possa trasparire il disagio dell’apparire in video molto più recentemente: ho partecipato ad un’intervista registrata non prevista e in cui ero in forte disagio per diversi motivi. Riguardandola mi sono sentito frustrato nel rivedermi rigido e quasi bloccato, decisamente distante da uno standard accettabile.
Ne ho avuto conferma all’ultimo festival del podcasting dove, al termine della presentazione di Voice Content Creator (se vuoi ascoltarla la trovi nel numero precedente di questo email magazine) una persona che mi conosce da anni mi ha detto: bellissima la presentazione ma sulla gestualità mi sa che devi lavorare un po’!
Con la voce per lungo tempo è stata un po’ la stessa cosa, non la sopportavo finché non ho fatto come Homer Simpson con il suo cervello. Ci siamo annusati, ci siamo guardati e ci siamo fatti una chiacchierata e poi ci siamo messi in gioco lasciando da parte (per quanto possibile) il giudizio. Quindi corpo, tu non piaci a me e io non piaccio a te ma facciamola questa cosa…
Mi raccomando nei prossimi video in cui mi vedrete datemi un feedback se ci sto riuscendo!
La Voce è Corpo
Valentina Ferraro | La Musifavolista
Diversi anni fa, a X-Factor (quando ancora ne guardavo una puntata senza storcere il naso) partecipò un trio di ragazze, le Yavanna, un gruppo polifonico particolarmente orientato alle sonorità celtico/medievali.
Mmi piacevano molto, ho sempre amato le polifonie e loro poi, con uno stile witchy-celtic-fantasy, erano in assoluto le mie favorite di quell’edizione.
Ironia della sorte, sono state anche il motivo per cui ho smesso di guardare X-Factor: in una puntata la loro vocal coach -mi pare- asserisce che il loro “gesticolare” mentre cantano non va bene e le obbliga a fare delle prove con le mani legate dietro la schiena.
Ero esattamente negli anni di studio (2009) che mi portavano nel percorso per diventare insegnante di propedeutica vocale (2013) e rimasi allibita.
La gestualità nel canto è accordatura corporea, fa parte dell’espressività del cantante e si interviene su di essa solo a fini didattici; se, ad esempio, la gestualità è costruita e impedisce o inficia l’emissione, è più che corretto creare uno spazio di manovra per correggere il gesto ma, diversamente, non vedo il motivo di negare la libera espressione del cantante.
Funziona così anche per la lettura ad alta voce. Si gesticola un sacco.
Ed è giusto così, va bene!
L’unico, vero problema del movimento nella narrazione è la gestione del microfono in sala di ripresa (ne parliamo in altra sede) ma la gestualità del narrato è parte dell’accordatura del narratore e va rispettata.
Quando faccio regia di registrazione per gli audiolibri gesticolo anche io -ci sono reel a testimonianza di ciò- ed è un modo naturale di accordarsi nell’atto narrativo.
Siamo creature nate per comunicare e, se partiamo dal presupposto che in termini evolutivi il nostro apparato fonatorio si è adattato nel tempo alla necessità -appunto- fonatoria dunque alla comunicazione verbale, va da sé che l’uomo è nato per comunicare con ogni parte del corpo (e dell’anima a mio avviso).
Il corpo prende parte alla comunicazione veicolando le emozioni, i movimenti e le immagini del mondo interiore del lettore, e la danza che si crea sulle parole è parte della magia della lettura ad alta voce.
I gesti illustratori sono un aspetto della nostra espressione artistico-performativa che contribuisce a consolidare la connessione fra storia-lettore-ascoltatore.
Halloween ad alta voce
Cosa leggere ad alta voce nella notte più spaventosa dell’anno?
“Poe” risponderete a gran voce, considerate le uscite di Netflix, eppure non è Poe che vogliamo consigliarvi…
Per la sera del 31 dicembre, Maria Grazia e Francesco suggeriscono Dracula e Frankenstein, che sono grandi classici immortali (appunto) della narrativa a tema;
si tratta di titoli lunghi, scritti con grande eleganza e ricchezza di immagini.
Un piacere da narrare ad alta voce, lunghetti, ma pur sempre un piacere!
Sandro suggerisce di leggere “La striscia del Grande Cocomero” di Charlie Brown, che è un fumetto e, come ogni fumetto, è divertentissimo da portare in voce, magari insieme agli amici o ai bimbi.
…e Valentina suggerisce due titoli per ragazzi: “Una serie di sfortunati eventi” di Lemony Snicket e “Il Circo Maledetto” di Ann Feathers, entrambi scritti con quel punto di ironia nerastra che sa ben stemperare le atmosfere cupe e che tanto diverte nella lettura a voce alta.
Tanto per parlare di Voce…
Per gli amanti delle nostre vecchie puntate, quelle che duravano quanto ci pareva, abbiamo passato un deliziosa serata a chiacchierare di voce con Riccardo Taolin, amico e collaboratore, su voce & dintorni, aiutati da un mazzo di carte.
E per gli amanti delle novità e del formato più breve, nei nuovi episodi video-podcast si cominciano ad intravedere alcuni spazi della nuova sede di Genova ;)
Dai un’occhiata qui sotto:
News dalle Academy
Aggiornamenti e novità dai nostri ecosistemi formativi.
In arrivo in entrambe le academy, il 26 ottobre, il nuovo modulo di Igiene Vocale a cura di Valentina, un contenuto che va ad aggiungersi a quelli di Benessere attraverso la Voce e La Salute della Bocca tenuti da Maria Grazia e da Elena Bizzotto.
Sono partite le prime lezioni live di Voice Content Creator Academy e abbiamo le date dei primi webinar del mese di novembre, che vedranno all’opera Debora Montoli, Marvi Santamaria e Sara Boero.
Il primo webinar in arrivo è giovedì 9 ottobre, sarà aperto e gratuito per tutti, la registrazione sarà resa disponibile per gli iscritti a Voice Content Creator Academy
La senti l’aria natalizia?
Ebbene sì, noi pensiamo già a Natale e stiamo preparando un laboratorio intensivo di lettura espressiva della fiaba con registrazione annessa: non a caso l’incontro si chiama “Regala una Fiaba letta da te”.
Se ci pensi bene, alcuni dei ricordi più belli sono nelle voci di chi ci raccontava le fiabe quando eravamo piccoli, e cosa daremmo per poterle ascoltare ancora?
Con questo spirito abbiamo deciso di organizzare una giornata super operativa così composta:
al mattino, laboratorio di lettura espressiva della fiaba
pausa pranzo tutti insieme
nel pomeriggio tutoring di lettura e registrazione nel nostro studio
Il tutto nella nuova sede di Mettiamoci la Voce 🎉
Non abbiamo ancora pubblicato l’evento ma abbiamo pensato di darvi un’anteprima perché i posti sono limitati e, casomai vogliate partecipare in tanti, cercheremo subito di organizzare una seconda data in dicembre ;)
Ma che, le novità finiscono qui?
Assolutamente no!
Abbiamo un sacco di corsi in arrivo per il 2024, progetti, refresh delle academy, interviste, produzioni, iniziative, eventi…però mica possiamo rivelarvi tutto a fine 2023, se no che gusto c’è?
A presto!!!
Cos’è Mettiamoci la Voce
Academy e progetto di formazione continua su voce, lettura espressiva, public speaking, audiolibri, podcast, narrazioni audio e comunicazione.
Da noi trovi corsi on-demand, lezioni in streaming, corsi in presenza, laboratori di Circle Reading®, workshop, percorsi didattici per scuole e università, masterclass;
ci occupiamo di divulgazione attraverso articoli, speech, podcast, eventi, newsletter e magazine.
Ci trovi su:
🖥 https://www.mettiamocilavoce.it/
Lavoriamo con narratori di audiolibri, podcaster, speaker, attori, relatori, creator, insegnanti, donatori di voce, formatori, musicisti, podcast producer, cantanti, giornalisti, commerciali, operatori olistici, professionisti della relazione d’aiuto, ricercatori, liberi professionisti, academy, scuole, studi di registrazione, agenzie di comunicazione, festival, biblioteche...
Il team di Mettiamoci la Voce è composto da:
🎙 Maria Grazia Tirasso; regista, autrice, docente teatrale, responsabile della didattica sulla lettura espressiva.
🎙 Francesco Nardi; musicista, attore, autore, filosofo dell’educazione, si occupa di musicalità della voce parlata.
🎙 Sandro Ghini; CTO, founder, consulente strategico di comunicazione digitale, professore di podcasting e narrazioni audio presso UniGe.
🎙 Valentina Ferraro; audiobook, voice & narration coach, facilitatrice di Circle Readingr® e narratrice indipendente.
Mettiamoci la Voce® è un progetto a cura di Sandro Ghini.