Siamo tornati! 🎙
Dopo mesi di pausa, ecco la prima newsletter di questo pazzo 2024. Ti avvertiamo: è un po' lunghina ma ti raccontiamo un mucchio di cose sulle nuove formazioni per voci narranti!
Ci sono un sacco di modi in cui una newsletter dovrebbe ripartire dopo uno stacco di mesi, come nel nostro caso, ma la verità è che non abbiamo voglia di troppi cerimoniali: per noi la lettura ad alta voce è l’arte del tempo, e il tempo che abbiamo deciso di seguire è il nostro, con tutti i suoi ritmi naturali.
Abbiamo aperto la nostra sede a Genova, registrato i primi audiolibri e podcast dalle nuove postazioni, ci siamo sporcati le mani con la vernice, abbiamo riflettuto sulle nostre scelte commerciali e di comunicazione, abbiamo organizzato pranzi e cene con amici, ideato nuovi progetti e modificatone altri, rivisto il modo in cui vogliamo collaborare con altri professionisti, registrato nuovi episodi del podcast, conosciuto persone nuove, salutato quelle che non risuonavano con noi, mangiato panettone e brindato al gioco di squadra.
Questi siamo noi, con i nostri tempi e le nostre scelte digitali.
Non siamo iper-social, non seguiamo i trend, non vendiamo fumo, ma scriviamo un sacco e ci mettiamo il 💙.
Se la mail è lunga e il messaggio risulta “troncato” trovi il link per leggere la versione completa su Substack 😉
L’imitazione a Teatro: quando e come usare il Ricalco Vocale
di Maria Grazia Tirasso
L’imitazione è un genere performativo con una sua peculiarità. Ottimi attori possono anche essere imitatori, ottimi imitatori non è detta che abbiano la versatilità di affrontare un copione o una sceneggiatura con altrettanta efficacia.
Può accadere che registi e insegnanti di recitazione utilizzino una guida basata sull’imitazione delle proprie variazioni tonali e ritmiche, il risultato sarà un ricalco del modello vocale con una forte tendenza limitante che va capita e contestualizzata.
Cercare di ottenere un rispecchiamento vocale può essere una metodologia didattica se l’allievo ha difficoltà a pronunciare una certa battuta, ma trovo che andrebbe attivata più sotto forma di suggerimento, che non di richiesta imitativa, perché l’insegnante-regista non mette in campo solo le proprie competenze tecniche... Il risultato quindi potrà essere quello di correggere eventuali difetti tecnici, tramite un esempio, ma un allievo potrebbe cadere nell’equivoco dell’inadeguatezza, pensando “non riuscirò mai a farla così”; il che è vero: infatti non potrà mai rispecchiare totalmente la verbalità dell’insegnante perché non ha il suo timbro vocale prima di tutto, né tutte le peculiarità tecniche sia per esperienza diversa, sia per sensibilità, inoltre la sfumatura delle intenzioni non mai sarà identica ecc.
Per questo trovo che bisognerebbe dosare e utilizzare la richiesta imitativa solo in casi davvero necessari, senza farla diventare una prassi. Il docente può, a sua volta, riproporre l’errore imitando (col massimo rispetto) la battuta che è stata detta in modo sbagliato affinché l’allievo possa capire l’evidenza di una frase inefficace, se non addirittura contraria alle regole (per es della dizione). L’ascolto quindi diventa un mezzo per capire il proprio “errore” e il ricalco una possibile “correzione”, un mezzo per arrivare ad una resa migliore della battuta.
La richiesta imitativa da parte di un regista, invece, mi lascia perplessa perché non concede molto spazio alla libertà dell’interprete che si suppone abbia già esperienza di palcoscenico. Grandi registi lo hanno fatto e lo fanno, ma spesso ottengono come risultato - nei giovani specialmente - una proliferazione di cloni che tenta di rifare il modello originale, il più delle volte in maniera rigida e priva di personalità.
Pretendere un ricalco della propria struttura verbale non tiene conto del fatto che un attore ha bisogno di trovare la propria cifra interpretativa e una buona guida dovrebbe essere in grado di suggerire e accompagnare, mai di imporre le proprie modalità espressive.
Non diffidate delle imitazioni
di Francesco Nardi
Per una volta possiamo concedercelo.
Quante volte nella pubblicità abbiamo incontrato questo ammonimento: “Diffidate delle imitazioni”?
Ebbene, al contrario, con la voce tutto ciò può trasformarsi perfino in un gran bel divertimento.
Quanto ci hanno fatto ridere, o anche semplicemente sorridere, gli imitatori? Parlo per me, da bambino quanto mi faceva sbellicare Alighiero Noschese e ora da adulto quanto mi sono irresistibili Corrado Guzzanti e sua sorella Sabina, Neri Marcorè, Fabio De Luigi, Virginia Raffaele, Maurizio Crozza e Fiorello? (ma giusto per citarne alcuni)
Franci, datti un tono! È un articolo serio questo… Ok.
Allora, molti pedagogisti ritengono che l’atto dell’imitare svolga un ruolo strategico (quindi della massima importanza) per aiutare un essere umano a comprendere le azioni degli altri. Si può sviluppare (anche) così una delle sue caratteristiche peculiari: l’empatia, ovvero la capacità (detto sinteticamente) di mettersi nei panni di un’altra persona rimanendo allo stesso tempo perfettamente consci del proprio io.
Anche nel resto del mondo animale la pratica dell’imitazione è presente. Studi scientifici attestano questa pratica nelle balene, così come nelle scimmie e – in particolar modo nella riproduzione dei comportamenti altrui – in altre specie ritenute meno sviluppate (ma chi l’ha stabilito l’ordine?). Vi potrà essere capitato di aver visto in Rete vari video di animali che fingono di essere morti, imitandone così la condizione, salvo poi darsi repentinamente alla fuga in barba al predatore (la faccia, o meglio il muso del gabbato è impagabile… Ebbene sì, anche i nostri colleghi animali ben conoscono quello che i filosofi chiamano Stupor).
Ma torniamo alla voce… Imitare il suono di altre persone (così come di oggetti inanimati) può diventare un bel gioco, e a qualsiasi età!
Non dobbiamo andare in televisione a far vedere quanto siamo più o meno bravi… Per cui, niente ansia da prestazione e lanciamoci a riprodurre le voci degli altri!
Del resto (confessatelo), alzi la mano di chi non ha mai atteggiato la propria voce a quella di un’altra persona per farne il verso se non eravamo d’accordo o anche solo per prenderla bonariamente in giro…
Giochiamo. Imitiamo le voci degli altri, personaggi famosi o vicini di casa, non importa.
Con tutta probabilità non saremo bravi come chi lo fa per professione, però dai… quanto è bello scoprire che anche l’empatia può essere divertente?
Mille voci a tutti!
UAUAUAUAUAUAUA (è il verso di Xena)
di Valentina Ferraro | La Musifavolista
I meccanismi della lallazione del bambino sono quei processi imitativi attraverso i quali il bambino sperimenta il proprio apparato fonatorio, nella ricerca dell’emissione dei suoni che sente dagli adulti (e dal contesto) che lo circondano.
In poche parole: impariamo a suonare la voce imitando le voci che sentiamo.
Il processo di imitazione vocale, dunque, è proprio del percorso di crescita dell’individuo e, quanto più i bambini sono esposti ai suoni delle varie lingue, più saranno capaci di riprodurli.
A noi “adulti” è riservato il piacere del gioco imitativo, ma siamo mooolto più lenti ad imparare suoni nuovi e -più spesso che volentieri- tendiamo a perdere la dimensione del gioco quando parliamo di voce (in caso di necessità, rileggere l’articolo di Francesco, poche righe più su).
Addirittura ridicolizziamo il gioco vocale dicendo in maniera sprezzante che “si fanno le vocine” o “si fa il verso” e ci offendiamo se qualcuno ci imita; e un cantante suona si fischia, se pensiamo di non essere intonati non spiccichiamo nota al di fuori della doccia e se per disgrazia non ci garba la nostra voce, ci diciamo i peggio insulti.
Ma quand’è successo che abbiamo dimenticato il piacere di giocare con i suoni? Di divertirci provando a imitare i suoni degli animali (io ho cercato di imparare il suono del velociraptor per mesi, anche se non ci sono mai riuscita così bene come avrei voluto*) o di imparare un nuovo modo di fischiare?
Hai mai provato a suonare una conchiglia? O a replicare il verso dei gabbiani o dei delfini? Sai imitare la voce di Topolino o di Paperino? Sai giocare al Name Game?
Io sapevo fare l’urlo di Xena, sono anni che non ci provo e non sono certa di ricordare come si fa, ma sarà il mio fioretto vocale per il mese di marzo, e voglio estendere l’invito anche a te: giochiamo insieme?
Per questo mese , scegliamo un verso, una voce, un suono che vorremmo imparare a riprodurre e proviamo a farlo! Il mese prossimo ci aggiorniamo e capiamo se ci siamo riusciti, ti va?
E come ce lo diciamo? Con un commento, così dichiariamo pubblicamente il nostro impegno a prendere serissimamente un impegno con la nostra voce: darle lo spazio del gioco.
Guarda, ti lascio anche il pulsante per dirmi che suono voce/verso/suono vorrai imparare:
Tornando a noi e all’imitazione della voce altrui, è un processo indispensabile per il narratore che vuole imparare a usare i colori della propria voce; ricordiamoci che, a prescindere, siamo in grado di provare a replicare solo i suoni che sentiamo, dunque nutrire l’orecchio con voci diverse è un’ottima strategia, che diventa infallibile se dedichiamo un po’ di tempo a della sana imitazione.
Attenzione: non sto parlando di modificare un modus vocale per parlare/narrare come altre persone, sto proprio parlando della pura imitazione del suono della voce, per scoprire il nostro modo di emettere quel suono.
Ascoltiamo poco la voce, la conosciamo ancora meno e spesso non siamo letteralmente consapevoli di come suoni (ho sentito anche professionisti fare dimostrazione di “diverse voci”…suonandola sempre allo stesso modo 🤦🏻♀️) dunque il modo migliore per imparare a prendere coscienza della voce è usarla in modo diversi, uscendo dalle nostre zone di comfort vocali, lasciando fuori il giudizio, il perfezionismo e tutta quella serie di pippone allucinanti che ci facciamo quando abbiamo paura di non apparire perfetti.
Per me rientra tutto nel gran calderone dell’igiene sonora del narratore ad alta voce, argomento che sta diventando per me cavallo di battaglia nonché oggetto di prossimi contenuti per Academy & dintorni.
Sono stanco capo…
di Sandro Ghini
Per questo giro passo, mi sento tranquillo di poterlo fare grazie alla bellissima squadra che è Mettiamoci la Voce. Troppe cose da fare, troppi pensieri e troppe urgenze per essere lucido e scrivere qualcosa che valga la pena di essere letto. Ogni tanto succede di essere stanchi e di non riuscire a star dietro a tutto, per questo giro passo e mi metterò dall’altra parte a leggerla con gusto con una tazza di caffè caldo.
Novità in Academy
Uh quante cose dobbiamo dirci a riguardo! Andiamo con ordine.
Pensavamo fosse amore e invece era un mezzo calesse
Il progetto Voice Content Creator non è andato bene come pensavamo e non ci vergogniamo a dirlo. Forse abbiamo comunicato male il progetto, forse non era il momento giusto, fatto sta che noi ci crediamo ancora tantissimi e gli stiamo cambiando forma perciò nei prossimi mesi diventerà…eh no, non posso ancora dirlo.
Academy, academy delle mie brame
Torniamo ad avere una sola Academy, con un power-up spaziale: tutti i webinar fatti per Voice Content Creator Academy sono già disponibili in una nuova sezione Webinar-Replay, in cui uniremo tutti i nuovi webinar in arrivo. Sì, ne arriveranno molti altri ;)
I corsi dei docenti di Voice Content Creator verranno man mano sviluppati come masterclass o lezioni per Academy, quindi avremo modo di approfondire tutti gli argomenti d’interesse per noi narratori.
Arriveranno nuovi corsi, tra cui approfondimenti sull’audiolibro, la voce al microfono, solfeggio per narratori, podcasting e tutta una serie di contenuti utili a professionalizzarci sempre più sulla voce che racconta storia (al microfono).
Più avanti Sandro si unirà operativamente ai docenti per alcune lezioni live sulla comunicazione audio e sul podcast, ci saranno laboratori itineranti e intensivi di lettura condivisa.
Valentina sta lavorando ad alcuni contenuti/progetto dedicati all’igiene sonora, grande obiettivo del 2024 e vorrebbe testare dei contenuti di meditazione; la grande incognita è live o non live? Apriremo in academy un sondaggio operativo per organizzare alcuni test.
Circle Reading®
Dopo attente riflessioni, stiamo pensando di terminare gli eventi gratuiti di Circle Reading® esterni ad academy (non so se lo sai ma Valentina ne fa uno al mese gratuito al di fuori di academy) e -eventualmente- farne qualcuno in più internamente, anche in orari diversi, così da dare modo di partecipare a più persone.
Non è ancora una decisione definitiva, ma ci stiamo seriamente pensando e ci sembrava giusto condividere con te questa decisione in essere.
E se il prezzo aumenta…
…non aumenterà per chi è già iscritto.
Lo specifico perché, considerata la mole di contenuti che aggiungeremo, il costo mensile dovrà obbligatoriamente aumentare per coprire le spese del tempo/lavoro, dei docenti, degli strumenti e di tutto ciò che investiamo per mantenere e alimentare l’academy.
Abbiamo sempre deliberatamente scelto di rimanere a prezzo politico, ma dopo attente riflessioni nonché vostri feedback (in molti ci avete detto che ci facciamo pagare troppo poco per quello che offriamo rispetto ad altre realtà) abbiamo ritenuto che, in effetti, se aumentiamo l’impegno e l’offerta, è corretto aumentare il costo che li ripaga.
Gialli di Carta
Segnaliamo questo progetto a cura di Cristina Origone, che ci ha entusiasmati: Gialli di Carta è una rivista digitale gratuita che parla delle autrici di gialli e, più in generale, del mondo della narrativa e dell’editoria di settore.
È appena uscito il numero 0 e ci teniamo condividere con voi questa iniziativa curatissima nei dettagli (guarda la cura dell’impaginato e le selezione delle rubriche!) e ti anticipiamo che Cristina sarà a breve nostra ospite in un episodio del nostro podcast (che riparte, giuro che riparte, è tutto in coda al super progetto top-secret a cui stiamo lavorando da gennaio).
Ultime produzioni
Il 2024 ha visto due nuove uscite podcast e un audiolibro di incredibile bellezza; attualmente siamo già al lavoro su altre produzioni ma, come sempre, non diciamo gatto finché non l’abbiamo nel sacco (povero gatto!).
Per fare un albero ci vuole il jazz
Il podcast del Moncalieri Jazz Festival che abbiamo curato noi, dopo essere stati ospiti della Notte Nera di ottobre scorso; un’atmosfera magica che abbiamo scelto di ricreare intorno al tavolo di un pub: prendi una sedia, c’è posto anche per te.
Il podcast è uscita tra gennaio e febbraio 2024.
La risposta è in cucina
Un progetto divertentissimo a cui abbiamo con entusiamo!
L’autore è Don Pierluigi Plata, una persona incredibile, con idee scoppiettanti come questo progetto che condividiamo con gioia e che prevede altre puntate, in arrivo ogni settimana da qui ad aprile.
Vorrei chiederti di quel giorno
Lorenzo Tosa ha scritto un libro pazzesco in cui racconta la storia di suo padre, morto suicida quando lui aveva due anni e mezzo; Lorenzo ha registrato da noi, con la regia di Valentina (che ha pianto tantissimo durante le riprese) regalandoci l’anteprima mozzafiato di un libro che va letto/ascoltato per sentire risuonare il problema sociale del silenzio convenzionale che cade(va?) sul delicato tema della salute mentale.
Lo ascolti su Storytel e, se vuoi, Valentina ti regala 30 giorni di prova.
(non è un link di affiliazione, non veniamo pagati in alcun modo e non abbiamo potere sulla validità del link: quando lo dismetteranno non sarà più valido)
Brain Circle Italia - Milan Longevity Summit
Siamo partner tecnici nella comunicazione dell’evento di Brain Circle Italia, con cui Sandro collabora da anni (ed è il motivo per cui è desaparecido) e probabilmente saremo a Milano nei giorni dell’evento.
Se ci sei batti un colpo e ci prendiamo un caffè :)
(N.B. sono Valentina: se sentite la mia voce nel trailer dell’evento, sappiate che NON ho scelto io di leggere in quel modo ma mi è stato espressamente richiesto dalla regia e, come sempre, il committente ha l’ultima parola)
(N.B.B. sono Sandro: Valentina dice così esattamente ogni volta che le viene commissionato un voiceover o una canzone)
(N.B.B.B. sono Valentina: Sandro fatti i fatti tuoi!)
Mille modi per fare voce
Vuoi diventare narratore/narratrice? Unisci ad Academy!
Ci trovi qui: https://www.mettiamocilavoce.it/academy/
Vuoi conoscere le nostre voci? Ascolta i nostri podcast!
Vuoi diventare donatore di voce? Ecco dove puoi farlo.
https://www.mettiamocilavoce.it/donare-la-voce-dove-e-come-farlo/
Vuoi produrre il tuo audiolibro o il tuo podcast con noi? Scrivici!
Puoi inviare una mail a info@mettiamocilavoce.it e ti risponderà Valentina.
Baci & abbracci
Ci risentiamo tra qualche settimana con aggiornamenti sul progetto super top-secret e nuove chiacchiere davanti ad un caffè.
Buona voce a tutte/i! 💋
Valentina, Maria Grazia, Francesco e Sandro